Sede
Best Western Plus Hotel Universo - Via Principe Amedeo 5/B - Roma Visualizza sulla MappaNonostante le attuali tecniche dialitiche abbiano portato miglioramenti nella cura del paziente uremico, l’outcome a medio e lungo termine risulta non ancora soddisfacente. I pazienti emodializzati presentano un profilo di rischio cardiovascolare più elevato rispetto alla popolazione generale; ai classici fattori di rischio cardiovascolare (ipertensione, diabete, dislipidemia, obesità, fumo, sedentarietà) si sommano quelli correlati allo stato uremico (tossine uremiche, stress ossidativo, stato infiammatorio) che contribuiscono allo sviluppo o al peggioramento dell’aterosclerosi, della disfunzione endoteliale e, in ultima analisi, delle malattie cardiovascolari in generale. Tutto questo sembra essere correlato con l’accumulo nel sangue di soluti che non vengono rimossi con le tecniche dialitiche attualmente in uso. Recenti analisi hanno identificato, nel range delle medie molecole, in particolare quelle comprese tra 5 e 50 kDa, i soluti responsabili dell’attivazione della cascata infiammatoria e dello stress ossidativo. Lo stress ossidativo avviene quando la formazione di radicali liberi dell’ossigeno (ROS) supera la capacità del corpo di metabolizzarli. Questa via metabolica è implicata nella disfunzione cellulare che porta al danno tissutale. Elevati livelli di ROS inattivano gli enzimi mitocondriali, causano danno diretto al DNA, inducono idrossilazione delle basi cui conseguono danno cellulare e apoptosi. Danni causati dallo stress ossidativo si manifestano in numerose condizioni cliniche che comprendono CKD, ESKD, AKI e sepsi. La produzione di ROS è fisiologicamente tamponata da numerosi sistemi antiossidanti quali enzimi, metalli e altri composti chelanti. L’emodialisi è caratterizzata da elevato stato infiammatorio e stress ossidativo, secondario alla perdita di antiossidanti durante il trattamento e la possibile attivazione di linfociti che inducono la produzione di ROS. La modalità di trattamento, il tipo e le condizioni dell’accesso vascolare, la biocompatibilità del dializzatore, la somministrazione di ferro e l’anemia possono contribuire ad aggravare lo stress ossidativo. Gli elevati livelli di infiammazione e stress ossidativo nel paziente dializzato sono dovuti non solo allo stato uremico, ma anche all’ attivazione cellulare indotta dalla bioincompatibilità della membrana o dallo share stress. La vitamina E è una molecola lipidica che possiede un’ampia varietà di funzioni biologiche, fra cui l’inibizione dell’aggregazione piastrinica e, in particolare, marcata capacità antiossidante. Per tale motivo da diversi anni sono entrate in commercio membrane dialitiche ricoperte da vitamina E con lo scopo di ridurre gli effetti dannosi di una prolungata esposizione allo stress ossidativo nei pazienti in emodialisi cronica. In passato il rivestimento con vitamina E è già stato realizzato sia per membrane a basso flusso sia per membrane ad alto flusso, con risultati promettenti per quanto riguarda il miglioramento dello stato infiammatorio (valutato in termini di resistenza alle eritropoietina, morbilità e mortalità).
Recentemente è stata sviluppata una nuova classe di membrane sintetiche chiamate HRO che hanno un elevato retention onset per le molecole a medio alto peso molecolare (10-50 kDa). Le caratteristiche della membrana consentono di effettuare una ‘’expanded haemodialysis’’, che assicura una elevata clearance convettiva di soluti a medio alto peso molecolare con perdita marginale di albumina. La funzionalizzazione della membrana mediante aggiunta di Vitamina E sulla sua superficie potrebbe migliorare ulteriormente la performance del trattamento considerando che l’alfa tocoferolo, interagendo direttamente con il sangue del paziente, è in grado di minimizzare gli effetti dei radicali liberi dell’ossigeno. Questo tipo di dializzatori combina tre differenti caratteristiche: una membrana High Retention Onset, una tecnica convettiva con filtrazione interna, ed un effetto antiossidante prodotto dalla vitamina E addizionata alla membrana. Dati questi sviluppi sarà interessante fare il punto sull’attuale impiego della membrana e sui risultati clinici finora ottenuti.
Segreteria Organizzativa, Amministrativa e Provider ECM
New Progress Service s.r.l.
Provider Nazionale n° 1257
Per informazioni contattare
tel 0444 1833229 – fax 0444 1833885
email office@npsevents.it
www.npsevents.it
ISCRIZIONE – La partecipazione è gratuita ed è limitata a 50 posti. Per partecipare al Corso è necessario inviare la scheda di iscrizione a office@npsevents.it entro il 10 gennaio 2023. Le iscrizioni verranno accettate in base alla data di ricezione.
SEDE CONGRESSUALE – Best Western Plus Hotel Universo – Via Principe Amedeo 5/B – Roma – Tel: 06 476811
ECM – Sono stati richiesti i crediti formativi per Medici Nefrologi, Infermieri e Biologi
Evento n°1257-369483 ed. 1
Crediti 3
OBIETTIVO FORMATIVO – 3. Documentazione clinica. Percorsi clinico diagnostici e riabilitativi, profili di assistenza, profili di cura
ATTESTATO di PARTECIPAZIONE – L’attestato di frequenza verrà inviato via e-mail a tutti i partecipanti.
SVC ASSOBIOMEDICA – Il corso é fase di valutazione
COMITATO SCIENTIFICO
Prof. Claudio Ronco – Direttore International Renal Research Institute Vicenza (IRRIV) presso U.O. di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale AULSS 8 Berica, Ospedale San Bortolo, Vicenza
Dr.ssa M. Zanella – Direttore Dipartimento di Nefrologia, Dialisi e Trapianto Renale, ULSS8 Berica, Ospedale San Bortolo, Vicenza
RELATORI e MODERATORI
Dr. P. Albrizio | Pavia
Dr. V. Angeloni | Roma
Prof. G. Castellano | Bari
Dr. G. Fasoli | Crema
Prof. F. Galli | Perugia
Dr. G. Gernone | Putignano
Dr. V. Losappio | Foggia
Dr.ssa T. Lucchese | Pisa
Dr. M. Marcello | Vicenza
Dr. G. Oddo | Trapani
Prof. V. Panichi | Pisa
Dr.ssa C. Ralli | Arezzo
Prof. C. Ronco | Vicenza
Dr.ssa M. Zanella | Vicenza
Dr.ssa F. Zappulo | Bologna
La realizzazione dell’incontro è resa possibile grazie al contributo incondizionato di